Fashion renting: è la nuova moda in tempi di pandemia

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In tempi di pandemia sono aumentati notevolmente le app e i brand che offrono la possibilità di noleggiare abiti: nasce così il fashion renting!

Il fenomeno del fashion renting non è una novità. Probabilmente non tutti sanno che è nato negli Stati Uniti già da una decina di anni con Rent the Runway, il primo servizio che consentiva di noleggiare abiti firmati e accessori. DressYouCan è la piattaforma tutta italiana che consente di noleggiare abiti di alta moda con servizi di orli e tintoria inclusi nel prezzo. Nell’ultimo periodo poi sta letteralmente spopolando un’app chiamata Vinted con cui si possono mettere in vendita i vestiti ormai inutilizzati. Ecco grosso modo si tratta e perché il noleggio di abiti sta diventando sempre più un trend.

Cos’è il fashion renting

In origine il fashion renting consisteva nel noleggio di vestiti, accessori e borse principalmente di alta qualità e quindi dal costo elevato. E’ nato inizialmente in America e poi esploso anche in Inghilterra e in Cina. Concretamente funziona così: il soggetto o l’azienda di renting mette il capo o l’oggetto a disposizione del consumatore tramite il noleggio, conservandone però il possesso. L’azienda rimane anche responsabile per la manutenzione e della sua conservazione, dovendo occuparsi anche della sanificazione del controllo dell’integrità del prodotto al momento della riconsegna dopodiché il capo torna nuovamente disponibile.

Concretamente funziona così:

  • si sceglie un capo e la taglia necessaria;
  • si sceglie la durata del noleggio;
  • si effettua il pagamento;
  • si riceve il prodotto a casa;
  • si riconsegna al corriere il giorno stabilito.

Il noleggio viene effettuato attraverso applicazioni o piattaforme online che contentono di prenotare i prodotti e ritirarli nella sede stabilita oppure di riceverli comodamente a casa tramite corriere. Il noleggio dura dai quattro agli otto giorni, ma può durare molto di più in alcuni casi, anche un mese. Il prezzo del noleggio comprende il servizio di tintoria, sanificazione e sartoria, in alcuni casi può essere compresa anche una quota di assicurazione contro danni o macchie.

Perché il fashion renting è tornato di moda

Seppur già presente da tempo questo servizio si sta diffondendo sempre più nell’ultimo periodo e questo è sicuramente dovuto al fatto che i consumatori sono sempre più attenti agli acquisti e alla sostenibilità. Forse fino a un po’ di tempo fa il noleggio e lo scambio di vestiti non avrebbero preso eccessivamente piede, ma ora stanno diventando un vero e proprio successo. Sicuramente si sta dimostrando molto favorevole perché noleggiare capi d’abbigliamento da la possibilità anche solo di sfoggiare per una volta un abito di tendenza per togliersi uno sfizio. A questo si aggiunge che anche in un periodo particolare come quello della pandemia da Covid-19, usufruendo di questo servizio è possibile non solo risparmiare un po’, ma anche e soprattutto vi è la possibilità di ricevere a casa capi accuratamente controllati e disinfettati, cosa che non sempre accade in occasione di altri acquisti online. A questo si aggiunge che essendo al momento feste e party vietate e le restrizioni piuttosto rigide, sta aumentando notevolmente anche l’interesse per gli abiti da tutti i giorni.

Torna dunque l’attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale: noleggiare abiti piuttosto che comprarli ne riduce la produzione. Greenpeace ha infatti stimato che la produzione di capi d’abbigliamento è raddoppiata nell’arco degli ultimi 15 anni e di conseguenza ogni anno solo nel Regno Unito finiscono per essere buttati vestiti per il valore di circa 140 milioni di sterline. Le aziende dovrebbero iniziare ad avere dunque un occhio di riguardo per questo trend poiché se in parecchie si stanno adeguando all’idea del noleggio è altrettando evidente che stanno prendendo sempre più piede anche applicazioni che consentono di mettere in vendita i propri abiti ormai inutilizzati.