Il 1° portale della fecondazione assistita e PMA in Italia è tornato in auge
Lo sappiamo fin troppo bene, per molte coppie in tutto il mondo – e l’Italia non è esclusa da questo – avere uno o più figli è un forte desiderio. Un desiderio che, purtroppo, alcune volte si può trasformare in una sofferenza quando per le più svariate ragioni i figli non arrivano e questo porta, in alcuni casi, le stesse coppie a ricorrere a metodi alternativi.
Uno di questi metodi, lo sappiamo, è quello della fecondazione assistita che, con tutte le sue sfaccettature, viene spesso definita anche come l’avere un figlio “in provetta”. Termini non proprio politicamente corretti, che però danno l’idea di quanto sia poco – o per nulla – naturale la pratica, vista come una panacea ma che invece finisce per snaturare, appunto, quella bellissima fase che è il procreare un’altra vita.
La scienza e la medicina, dunque, vengono prese strumenti per queste strade alternative, il più delle volte per ovviare all’infertilità; all’età avanzata delle coppie stesse o, soprattutto negli ultimi anni, per avere dei figli nonostante la coppia sia formata da due persone dello stesso sesso. Ad oggi, infatti, le due grandi tecniche di procreazione medicalmente assistita – volendo riassumerle brevemente e senza volontà di essere del tutto esaustivi, sono le seguenti: la fecondazione omologa, che prevede l’uso dei gameti interni alla coppia; e la fecondazione eterologa che, come ci suggerisce il termine, fa uso invece dei gameti esterni (e quindi donati da parte di terzi).
Ultimamente, a tal proposito, è tornata in auge la comunicazione e la pubblicità di un noto sito web che – come riporta anche l’Ansa – è già online dal lontano 2011, ma nell’ultimo periodo si è sentito il bisogno di ricordarlo e propagandarlo, presentandolo come valido aiuto per chi non può avere figli; dunque come “panacea” per chi va alla ricerca – talvolta spasmodica – anziché di metodi alternativi, più “naturali” e meno scientifici, di tutte le “ultime tecniche” e novità.
Si tratta, infatti, del primo portale in Italia dedicato proprio a tutte quelle coppie che decidono di ricorrere alla pratica della fecondazione assistita e che si chiama Fecondazioneeterologaitalia.it ed è presente, con un gruppo e una pagina, anche sui social network.
Quanto affermato, magari con linguaggio diretto e forte non vuole ovviamente essere inteso o diventare una forma di discriminazione o, peggio, di accusa verso le molte coppie che sono mosse dal desiderio umano, naturale e legittimo di avere un figlio. Altrettanto naturale, inoltre e umano è il sentimento di “non rassegnazione” al pensiero non poter mai diventare genitori e costruire insieme una famiglia, magari anche numerosa. Allo stesso tempo, però, ci teniamo a sottolineare e ribadire anche e soprattutto quella convinzione di fondo, tanto morale ed etica quando medica e scientifica, che porta a vedere la procreazione assistita e tutte le sue sfaccettature non come una panacea per tutti i mali, ma come un metodo che si discosta – e di molto – dalla naturalità di procreare e aspettare un bambino in grembo.
Affiancare al termine “fecondazione” l’attributo “assistita”, infatti, implica il riferimento all’intervento tecnico di un medico o comunque della scienza che a seconda del grado di “invasività”, può configurarsi come semplice aiuto all’atto sessuale per il raggiungimento del suo fine naturale, o come sostituzione totale di quell’atto, facendo diventare dunque la pratica per niente naturale rispetto alla procreazione vera e propria. Inoltre, la questione etica va ad investire anche e soprattutto i bambini e la loro dignità. La dignità del figlio, infatti, richiederebbe – il condizionale in questi casi è d’obbligo – che egli non sia voluto né concepito come il prodotto di un intervento di tecniche mediche e biologiche.
Una pratica che, inoltre, viene spesso supportata e avanzata anche dai giganti farmaceutici e sanitari che rappresentano l’industria della fertilità e del mercato disumano che essa alimenta.
Lucia Scaletti