Il turismo a Castellabate è negli ultimi anni cresciuto parecchio: uomini e donne di tutte le età decidono sempre più spesso di passare le loro vacanze in questo splendido piccolo comune in provincia di Salerno. Ciò è dovuto a diversi fattori, primo tra tutti il suo magnifico paesaggio caratteristico che l’uomo ha cercato di intaccare il meno possibile. Le attrazioni e le attività sono però tantissime, per questo oggi abbiamo deciso di riassumervi le più belle e interessanti.
Qual è il miglior periodo per andare a Castellabate?
La risposta ovviamente non è uguale per tutti, ma dipende dalle esigenze che ognuno ha.
Per giovani e amanti della ‘movida’ il momento migliore per andare a Castellabate è d’estate, tra Luglio e Agosto: è in questo periodo che gran parte dei turisti decide di visitare la cittadina coccolati dal caldo estivo tipico del Sud. Le temperature sono piuttosto alte, con una media di poco inferiore ai 30 gradi, ma fortunatamente il clima è prevalentemente secco e ci si può facilmente rinfrescare con un bagno nelle spiagge della città. Per di più, nei mesi estivi la maggior parte dei giorni troverete un cielo limpido e soleggiato, con una media di quattro o cinque giorni di pioggia al mese.
Se invece preferite vivervi la città più in tranquillità, visitando in coppia o in famiglia i monumenti storici evitando accalcamenti, allora probabilmente preferirete scegliere Ottobre come mese di visita. Con l’inizio del lavoro e delle scuole, la maggior parte dei turisti torna nella città di provenienza, e potrete godervi al massimo le attività svolte. In questo periodo ancora è presente una buona temperatura che permette di fare il bagno in mare, ma con i ‘soli’ 24 gradi risulterà più semplice svolgere delle camminate senza patire il caldo estivo. Tuttavia i giorni di pioggia in questo mese si fanno nettamente più frequenti.
Cosa visitare?
Aree naturali
Non si può non partire dalla costa: lunga 19 km, è caratterizzata dall’alternarsi di baie, dirupi, scogli e le più classiche spiagge sabbiose, che sono del tipico color oro. Le più affascinanti sono però le cale: piccole insenature di terra che danno sul mare. Spesso in alta stagione la gente è costretta ad ammassarsi in questi luoghi, ma se siete disposti a svegliarvi presto potrete vedere un’alba meravigliosa senza troppa gente intorno a voi.
Numerose sono anche le grotte, emerse e marine, riscontrabili in questi luoghi. Capaci di suscitare emozioni uniche, sono stati ritrovati anche reperti risalenti all’era Paleolitica.
L’isola di Licosa è non solo uno dei punti di interesse più intrisi di storia antica, ma anche quello intorno al quale girano il maggior numero di leggende: presumibilmente fu proprio qui che abitò Leucosia (da qui il nome dell’isola), una sirena risalente alla mitologia greco-romana. Questo luogo è ancora pervaso dal mito delle sirene, che pare ci vivino ancora in onore di Leucosia. Sui fondali intorno all’isola sono visibili i resti dell’antica omonima città romana, ormai sommersa.
Luoghi d’interesse
Lungo le coste sono ancora presenti le antiche torri costiere, che servivano un tempo per avvistare le navi saracene che giungevano per depredare la città. Queste costruzioni erano anche la prima arma difensiva utilizzata dai militari. Nonostante l’età le torri sono per la maggior parte molto ben conservate, anche grazie ad opere di restauro intraprese nel corso dei secoli.
Al borgo, che sorge sopra al colle Sant’Angelo, si accede ancora attraverso le cinque porte presenti fin dal Medioevo ed è tutt’ora cinto dalle mura perimetrali. All’interno di queste si trovano i più importanti edifici della città, sia religiosi (Come la Basilica di Santa Maria) sia civili (come Palazzo De Angelis, che riporta ancora la scritta latina originale sul portone d’ingresso)