Il mestiere dell’idraulico non è più quello di una volta, dove bastava fare pratica presso un artigiano per acquisite le giuste competenze e mettersi in proprio. Oggi diventare un idraulico non è sufficiente saper avvitare un tubo e stringere delle fascette, ma bisogna studiare.
Chi è l’idraulico
Ancora oggi il lavoro da idraulico rimane uno dei mestieri più redditizi. Questa figura professionale è specializzata nell’installazione e manutenzione degli impianti dell’acqua e del gas. Bisogna distinguere tra quelli a destinazione civile da quelli industriali, in quanto devono seguire normative diverse, con certificazioni ben specifiche.
Prendere la qualifica per diventare idraulico
Per diventare un idraulico innanzi tutto bisogna aver terminato gli studi dell’obbligo, per poter accedere a un periodo di apprendistato di 3 anni richiesto dalla legislatura italiana per conseguire la qualifica richiesta.
Questo periodo di tirocinio viene svolto all’interno di un’azienda o comunque di un professionista già abilitato e dovrebbe avere la forma di un vero e proprio contatto lavorativo. Se si è conseguito il diploma di scuola secondaria, ad esempio presso un istituto tecnico, dopo la maturità è possibile frequentare solo un anno di apprendistato.
Altra soluzione è quella di seguire dei corsi di formazione professionale, che possono anche essere sovvenzionati in base al reddito, a seconda della regione e della provincia in cui si risiede. Alla fine del percorso si ottiene la qualifica che permette di entrare totalmente nel mondo del lavoro.
Cosa fare dopo la qualifica
Una volta ottenuta la qualifica professionale la scelta è tra mettersi in proprio, aprendo una Partita IVA e iscrivendosi all’albo degli Artigiani, oppure diventare dipendete di qualche azienda che si occupa di impiantistica. Come abbiamo accennato, vi sono realtà specializzate nell’ambito industriale e altre specializzate in quello civile. Solitamente nel civile operano i singoli professionisti, o comunque delle piccole aziende, mentre il campo industriale è affidato prettamente a grandi realtà societarie, con delle specializzazioni più affinate.
La cosiddetta gavetta però è sempre consigliabile all’inizio. Farsi le ossa presso dei professionisti navigati significa imparare i trucchi del mestiere, crescere professionalmente affrontando problematiche difficilmente risolvibili da chi ha poca esperienza. In questo modo si riesce a crescere velocemente, tenendo conto che oltre all’aspetto lavorativo, bisogna imparare anche a confrontarsi con i clienti, con le loro problematiche e con caratteri a volte molto difficili. Arte, questa, che si impara solo col tempo e con l’esperienza, ma avere a proprio fianco una figura già navigata aiuta ancora di più.
In più bisogna guardare anche all’aspetto economico. Imparare all’interno di un’azienda significa anche prendere uno stipendio fisso senza preoccuparsi di doversi fare un nome e cercare nuovi clienti. Col passare del tempo sarà più facile affermarsi e decidere di mettersi in proprio.