Lo diciamo chiaro e tondo. Purtroppo no, l’Italia non è affatto pronta per le auto elettriche. E, questo, è un grande problema. Perché vuol dire che stiamo affrontando con estremo ritardo tutte le sfide che la nuova mobilità ci impone.
Un esempio? La mancanza di impianti. Al Nord, probabilmente, seppur in maniera molto limitata, c’è già qualche centralina per caricare la macchina elettrica. Al Sud, invece, è praticamente inesistente. Ciò significa che potrebbe esserci il forte rischio di un Paese, anche su questo, spezzato in due.
Senza dimenticare che, banalmente, la macchina elettrica deve essere caricata periodicamente. Così come devi mettere la benzina in una macchina ‘tradizionale’.
Altro punto è il costo. È vero. Rispetto all’inizio, probabilmente, i costi stanno scendendo e chissà che nei prossimi anni non diventino finalmente accessibili. Ma, al momento, la macchina elettrica è un lusso. O, comunque, un oggetto per ricchi.
Potresti dire “ma ci sono gli incentivi statali per l’acquisto di auto elettriche”. Verissimo! Ma sono in misura minore rispetto agli altri paesi, prima di tutto. E, poi, la cifra massima che si può ottenere è di circa 4mila euro. Va da sé che su una macchina che ne costa almeno 25 o 30mila non si sente molto la differenza. Sono presenti sul mercato anche auto ibride ma, come puoi immaginare, uno può anche acquistare l’auto ibrida ma userà sempre e solo la benzina perché…non ci sono impianti (e qui torniamo al punto precedente).
E, quindi, torniamo al solito discorso, come un circolo vizioso. Hai i soldi? Allora puoi permetterti l’auto elettrica. Puoi permetterti l’auto elettrica? In più, hai anche un bonus. Chi, invece, quelle cifre se le sogna, rimarrà con un pugno di mosche.
Ma non è tutto. Ogni macchina – elettrica, a GPL, a diesel, a metano che sia – necessita di manutenzione. E ogni vettura ha un propria struttura, un proprio motore, dei propri filamenti.
Siamo sicuri che c’è la preparazione adatta da parte di tutta la filiera – dal meccanico al carrozziere passando per l’elettrauto – di poter intervenire tempestivamente per risolvere un problema? Di rivoluzionare il proprio modo di lavorare? Di comprendere che bisogna avere tutto un atro approccio? Sono tante le incognite che investono le macchine elettriche e, al momento, sono senza risposta. Risposte che, però, dovranno arrivare in tempi rapidi perché il mondo, Covid-19 o no, sta andando spedito verso una direzione. Quella di mobilità sostenibile, a basso impatto ambientale. Che tuteli l’ambiente e il mondo in cui viviamo.
Noi, invece, al momento, ci ancoriamo alle tradizioni e lasciamo che a guidare questa rivoluzione tecnologica siano altri paesi. Rischiare, però, di non seguire questa inversione di tendenza potrebbe costarci molto caro. Costringendoci, ad esempio, a ‘correre’ per recuperare il tempo perso. Mentre gli altri saranno sempre uno step avanti.
C’è ancora tempo per rimediare, ma bisogna farlo ora. Incentivano, adesso, sempre aspettare anni, una nuova tipologia di macchina e di auto. Dimenticando tutto quello che abbiamo fino a ora e puntando sull’energia green e rinnovabile.
sabato, Novembre 23
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