L’implantologia dentale è un settore dell’odontoiatria che consente di ottenere ottimi risultati nella riabilitazione delle arcate dentarie.
Ma come viene effettuata l’implantologia dentale e quali sono le tecniche che sono utilizzate?
Ma come viene effettuata l’implantologia dentale e quali sono le tecniche che sono utilizzate?
Che cos’è un impianto
L’implantologia si occupa di sostituire i denti mancanti con un impianto dentale.
La struttura dell’impianto è costituita da un perno moncone (in titanio oppure in ceramica) e la protesi dentaria corredata dall’abutment, che collega gli elementi tra loro.
Questo settore dell’odontoiatria oggi è sempre più all’avanguardia e consente ai pazienti di avere un risultato soddisfacente rispetto ad altre soluzioni.
La struttura dell’impianto è costituita da un perno moncone (in titanio oppure in ceramica) e la protesi dentaria corredata dall’abutment, che collega gli elementi tra loro.
Questo settore dell’odontoiatria oggi è sempre più all’avanguardia e consente ai pazienti di avere un risultato soddisfacente rispetto ad altre soluzioni.
Le tecniche di implantologia dentale
La prima fase dell’intervento di implantologia è quella chirurgica nella quale la gengiva viene aperta per posizionare l’impianto.
L’impianto o meglio il perno moncone viene inserito nell’osso e, una volta che questa fase è ultimata, la gengiva viene richiusa con dei punti di sutura.
La seconda fase è quella di posizionamento del dente dell’impianto, la quale si effettua dopo il periodo di osteointegrazione, un lasso di tempo che varia tra 2 e 6 mesi.
Oggi esistono tecniche più avanzate, come l’implantologia dentale a carico immediato, che non fa trascorrere un lungo periodo di tempo per l’osteointegrazione e si limita ad aspettare 48 ore prima di posizionare l’impianto sulla gengiva.
L’uso di questa tecnica ha due aspetti differenti. Il primo è il costo decisamente più elevato e il secondo che concerne invece la resistenza fisica del paziente. Quest’ultimo, infatti, non solo deve avere una buona resistenza all’avvitamento ma deve anche essere dotato di una densità ossea sufficiente.
L’impianto o meglio il perno moncone viene inserito nell’osso e, una volta che questa fase è ultimata, la gengiva viene richiusa con dei punti di sutura.
La seconda fase è quella di posizionamento del dente dell’impianto, la quale si effettua dopo il periodo di osteointegrazione, un lasso di tempo che varia tra 2 e 6 mesi.
Oggi esistono tecniche più avanzate, come l’implantologia dentale a carico immediato, che non fa trascorrere un lungo periodo di tempo per l’osteointegrazione e si limita ad aspettare 48 ore prima di posizionare l’impianto sulla gengiva.
L’uso di questa tecnica ha due aspetti differenti. Il primo è il costo decisamente più elevato e il secondo che concerne invece la resistenza fisica del paziente. Quest’ultimo, infatti, non solo deve avere una buona resistenza all’avvitamento ma deve anche essere dotato di una densità ossea sufficiente.
L’anestesia e la durata dell’intervento
I dentisti praticano l’anestesia locale prima di effettuare questa operazione. In sostanza la sedazione viene fatta solo sull’area interessata e l’effetto svanisce entro poche ore.
L’applicazione dell’impianto viene effettuata in un’unica soluzione nella maggior parte dei casi.
La durata dell’intervento è variabile ma solitamente si aggira intorno a un’ora o due.
L’applicazione dell’impianto viene effettuata in un’unica soluzione nella maggior parte dei casi.
La durata dell’intervento è variabile ma solitamente si aggira intorno a un’ora o due.